Libero software in libera mente, utopia? No, realtà!

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Quando i veri guru si mettono al lavoro nasce GuruAtWork, un'associazione culturale non profit che promuove l'uso e la conoscenza del software libero nel territorio. Proprio G@W ha vinto un bando della regione Toscana indetto da Corecom, un organo operante per la PA nel settore delle telecomunicazioni, per la realizzazione di uno spot televisivo in tema con le libertà digitali.

Lo spot eccolo qua, fatto con la collaborazione di studenti delle scuole:


Post imageMa non è finita qui, G@W è riuscita ad entrare nelle classi di due scuole superiori di Grosseto per far conoscere il software libero come alternativa ai sistema proprietari ed a tenere un seminario su OpenOffice.org, la suite d'ufficio libera più conosciuta e completa.

L'educazione sulle libertà digitali dovrebbe partire appunto dalle scuole superiori perché alcune volte manca proprio la conoscenza del software libero e una adeguata alfabetizzazione del corpo docente che lasciano agli studenti l'apprendimento delle tecnologie che animano il nostro tempo. Ormai non si può più dire che i computer e annessi siano solo degli strumenti facoltativi e/o di svago. E' necessaria una conoscenza, ma non del tipo negli istituti comprensivi (scuole medie) dove si impara ad usare Paint o altre cavolatine, bisogna invece sapere come va usato un computer, come comportarsi su internet, che differenza c'è tra software chiusi e aperti, e una minima infarinatura sulle tecnologie esistenti.

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